Workshop “Le responsabilità penali in materia di rischio idrogeomorfologico”

Si è svolto al Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna”, il 23 settembre 2016, il Workshop “Le responsabilità penali in materia di rischio idrogeomorfologico”, organizzato dall’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo.
E’ un tema molto importante, dibattuto e pieno di controversie e per districare qualche dubbio, l’ordine dei geologi d’Abruzzo si è avvalso della collaborazione di personaggi illustri.
Al workshop sono intervenuti il Dott. Luciano D’Alfonso, Presidente della Regione Abruzzo, la Dott.ssa Annarita Mantini, Pubblico Ministero della Procura della Republica di Pescara, l’Avv. Stefania Valeri, Dirigente dell’Avvocatura della Regione Abruzzo e l’Avv. Onorevole Francesco Paolo Sito.
L’intervento di apertura è stato quello del presidente Regionale D’Alfonso, che ha parlato delle misure che adotterà in futuro in merito al dissesto idrogeologico e l’entità dei fondi che stanzierà. A seguire i lavori sono stati aperti con l’intervento della Dott.ssa Annarita Mantini, che ha iniziato a spiegare quali sono le differenze tra il “delitto” ed il “disastro” per la legislatura italiana e le caratteristiche della normative di riferimento L.68/2015 – Delitti contro l’ambiente.
L’Avv. Stefania Valeri ha illustrato il codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 16 aprile 2013, n°62), il codice di comportamento dei dipendenti della Giunta Regionale (D.G.R. n°72 del 10 febbraio 2014) e gli orientamenti dell’ANAC, l’autorità Nazionale Anticorruzione.
Queste leggi sono state pensate come misure preventive per i fenomeni di corruzione ed illegalità che si sono verificati nella pubblica amministrazione e che hanno creato dei monopoli, che hanno ostacolato la realizzazione delle opere pubbliche.
Il dibattito si è aperto con l’intervento dell’Avv. On. Francesco Paolo Sisto, che ha fatto riflettere il pubblico su come siano strutturati i processi e come sia difficile, per un professionista, difendersi da qualunque accusa quando non esiste a livello nazionale degli standard e delle linee guida riconosciute alle quali rifarsi quando si parla di relazione geologica o studio di qualsiasi natura.
Ha fatto un ampio panorama sulle possibili colpe e sulle responsabilità dei tecnici e quali possono essere le strade future per tutelarsi come categoria professionale.
Il dibattito che ne è seguito è stato molto interessante ed acceso ed ha dato molte nuove chiavi di lettura ai professionisti presenti.
Mi auguro che ci siano altri appuntamenti e ringrazio personalmente l’ordine per averci dato questa possibilità.

Pescara una città sott’acqua

Da tempo gli addetti del settore e i miei colleghi hanno lanciato l’allarme esondazione per il fiume Pescara. Alla fine è avvenuto l’irreparabile e una vasta area di Pescara è stata sommersa. Il bilancio che ne consegue è pessimo. A parte le cantine allagate e i danni alle infrastrutture, questa volta qualcuno ci ha rimesso con la vita. L’amministrazione comunale e la protezione civile hanno pensato a chiudere il lungofiume, a portare via la gente dalle case, ma non hanno monitorato tutta l’area comunale e non hanno tenuto conto di tutti i rischi presenti.
Alla base di quest errore c’è la credenza, del tutto inesatta, che Pescara sia al sicuro dal rischio di frana o dai cedimenti del terreno e che il maggior problema che può causare un ciclo di intense pioggie sia lo straripamento del fiume Pescara o dei fossi limitrofi. Occupandomi del Piano di Microzonazione sismica di primo livello del comune di Pescara, in collaborazione con il Geol Edgardo Scurti del comune di Pescara, il Geol Giuseppe Germani e la Geol Chiara di Paolo, ho potuto approfondire la conoscenza del sottosuolo del nostro comune e abbiamo evidenziato le aree con problematiche idrogeologiche o geologiche. In questa circostanza sfortunata la popolazione ha potuto vedere con i proprio occhi la presenza di queste problematiche di natura geologica.

La riflessione matura che deve scaturire da questa vicenda, non ha toni allarmistici. Sappiamo benissimo che nonostante i problemi del nostro territorio, la nostra popolazione, e di riflesso la nostra classe politica, non possiede la logica della prevenzione o meglio della gestione oculata del territorio.
Il problema è così palese che addirittura è denunciato dai Crozza o dalla Littizzetto, che di mestiere non fanno nè i tecnici, nè i geologi.

Nel piccolo delle nostre azioni quotidiane il contributo che possiamo dare agli altri e al benessere delle nostre famiglie o delle nostre case è quello di approfondire lo studio del sottosuolo o dei pericoli di natura geologica. Ogni volta che abbiamo un intervento da fare sulla nostra abirazione, o se dobbiamo comprare casa, chiedete e pretendete la relazione geologica completa con prove e sismica. Se avete trovato un professionista serio non vi celerà le problematiche presenti. Conoscerle vi aiuterà a decidere con il progettista le migliori misure di prevenzione e di tuttela dei vostri beni e dei vostri cari.